Compagnia d'arme "Ferreo Core"
L'associazione ha avuto una prima fase che definirei "non ufficiale" (2004-2011)ed una seconda fase che è tuttora in corso, dopo la costituzione dell' ASD nel giugno 2012. Nel primo periodo eravamo un gruppo di amici che si divertiva e un pò si improvvisava nelle rievocazioni: avevamo poche nozioni tecniche e puntavamo sulla spettacolarità dei combattimenti. Duellavamo con spade di ferro morbido che cambiavano forma solo a guardarle! Eravamo inesperti e senza attrezzatura...
La ricerca e il confronto con altri gruppi ci hanno permesso di comprendere quanto fosse complesso, interessante ed esigente il mondo delle rievocazioni storiche ed è così che abbiamo intrapreso un percorso alla ricerca dell'accuratezza nel vestiario e nelle attrezzature, lo studio storico e una collocazione precisa del periodo storico da rievocare (1300-1350). Questo lavoro di perfezionamento deve essere costante, siamo ancora distanti dal rappresentare il periodo scelto in modo impeccabile ma è uno dei nostri obiettivi.
COSA SIGNIFICA FERREO CORE?
Il nome "Ferreo Core" è da intendersi come "Cuore di Ferro". Nel primo periodo, eravamo alla ricerca di un nome che potesse identificarci, venne fuori un motto "Ferreo Core in Ferrea Mole".Tale motto è da intendersi come "Cuore di ferro in corpo di ferro" e divenne il nome della compagnia di mercenari che interpretavamo alle rievocazioni. L'idea (abbastanza vaga) era quella di esprimere con un motto un senso di forza e robustezza, sia nel corpo che nello spirito. Nel giugno 2012 fondammo l'associazione sportiva dilettantistica Ferreo Core, così chiamata per mantenere un filo conduttore con ciò che eravamo stati fino a quel momento.
LE VIRTU'
Il nostro primo blasone/logo riporta 4 caratteristiche: Sacrificio, coraggio, forza, valore. Queste parole facevano parte di un "grido rituale" che utilizzavamo alle rievocazioni. Con il secondo periodo, il grido divenne: "Verità, coraggio, forza, onore". Questo avvenne sia per motivi filosofici sia per correggere la ripetizione che si creava tra i due sinonimi coraggio e valore.
LA CODIFICA DELLE TECNICHE (Ivo Cappelletti)
Fin dal primo periodo mi designarono un pò per gioco "Magister" essendo io l'unico con un'esperienza nell'ambito delle arti marziali. Questo approccio "fai da te" era l'unico possibile in un contesto senza troppe pretese. Così iniziai a studiare i trattati servendomi delle mie esperienze, traducendo gli scritti e le immagini dei libri (a volte molto difficili da decifrare)in qualcosa di comprensibile per tutti.
Dopo anni di studio e di pratica decisi di estrarre un vero e proprio sistema di combattimento completo. Una rispettosa interpretazione filologica, scrupolosa e per quanto possibile senza contaminazioni da altri stili, sarebbe stata la base di partenza. Parallelamente, ho voluto formulare ipotesi nuove e svolgere un lavoro di completamento laddove i trattati fossero stati lacunosi o incomprensibili.
In poche parole ho cercato di "restaurare" questi sistemi di combattimento attingendo direttamente alla fonte, senza intermediari. Ho preferito percorrere questa strada invece di imparare da un maestro di scherma moderna (il legittimo successore filologico, in un rapporto maestro-allievo dall'antichità ad oggi) per due motivi: il primo è che la scherma moderna è estremamente diversa da quella antica(la spada a una mano e mezza è molto più simile al kendo che al fioretto!!!), il secondo è che volevo meno contaminazioni interpretative possibili. Lo studio è ancora in atto, e quando ho deciso di avviare il Corso di Combattimento Medievale, l'ho fatto con lo spirito di chi si sente pronto ad insegnare qualcosa ma sa di avere ancora molto da imparare. Nel corso infatti mi sono prefissato di condurre gli allievi fino ad un livello sufficiente per poi incoraggiare il confronto critico e la ricerca direttamente dalla fonte in modo da poterci avvicinare il più possibile a ciò che gli antichi maestri volevano lasciarci. Molti hanno fatto il mio stesso percorso, preferendo una ricerca autonoma e strutturando una propria scuola partendo da zero. Tutto questo lavoro sarebbe inutile se non fosse svolto in uno spirito di scambio e confronto ed è qui che entra in gioco la "pedagogia del confronto". Per comprendere a pieno questa mia formulazione consiglio di visitare il sito.