Araldica

Araldica

Quando si parla di stemmi e simbologia medioevale, non si può non pensare all'araldica. Si parla di un sistema nato durante il Medioevo, che si sviluppò e diffuse in tutta Europa, al fine di identificare famiglie, gruppi di persone, istituzioni o singoli individui, tramite gli elementi grafici di determinati simboli. La sua origine precisa è sconosciuta, ma la sua nascita avviene nel Medioevo. L'immagine più antica riguardante l'Italia risale al 1383, e si trova in un libro di Daniele di Samuele (ora custodito al British Museum) e riguarda l'araldica ebraica.

Tali simboli venivano in principio raffigurati in ambito cavalleresco sugli scudi (o blasoni), gli stendardi o sulle gualdrappe dei cavalli e permettevano agli araldi di riconoscerne i proprietari. La parola araldica pare infatti provenire proprio da araldo, ovvero il pubblico ufficiale che tra i vari compiti aveva l'incarico di riconoscere e presentare i cavalieri durante i tornei. Compito che svolgeva grazie ai colori e disegni raffigurati sugli scudi, quando spesso volto e fisionomia venivano celati dall'armatura. 
Uno stemma deve riportare due elementi: il campo e le figure. Il campo è rappresentato dallo scudo, che può riportare un colore unico (definito scudo pieno) o essere suddiviso in aree ben distinte, con colori diversi; le figure sono tutte quelle forme che possono essere riprodotte sul campo, in più esemplari o uno singolo. A loro volta, le figure araldiche si suddividono in figure (disegni reali o inventati di animali, oggetti o persone) e pezze (forme geometriche semplici o complesse da non confondere con quelle che appaiono come componenti del campo).

La descrizione dello stemma, chiamata blasonatura, si è infatti occupata per molto tempo solo degli elementi raffigurati nello scudo, come oggetto di identificazione araldica, e fu proprio grazie a questa che in seguito furono integrati ornamenti divenuti importanti in un secondo momento. Tutto questo in un periodo in cui l'alfabetizzazione era per pochi, che in ogni caso difficilmente potevano vantare una lettura scorrevole, rendendo quindi le scritte praticamente inutili in questo contesto. Motivo per cui le regole araldiche impediscono la riproduzione di parole o lettere, e per il quale la diffusione di tale sistema avvenne in buona parte per via orale, con una divulgazione di descrizioni costituita dal minimo numero possibile di parole, pur con lo scopo di mantenere un'individuazione univoca.

Nel tempo, la blasonatura è diventata in pratica un vero e proprio linguaggio con un proprio vocabolario, preciso e rigoroso, in grado di portare ad una descrizione rapida e priva di ambiguità anche dei blasoni più complessi. Erano i futuri proprietari a poter decidere della realizzazione dei propri blasoni, sempre all'interno delle regole (più o meno stringenti) che puntavano ad un facile riconoscimento dello stemma: colori netti in grado di spiccare gli uni sugli altri, motivi ampi con contorni semplici e ben riconoscibili, ed in particolare l'unicità degli stemmi, che più volte (per ignoranza e non plagio) non veniva rispettata. I proprietari cercavano quindi di riportare eventi simbolici o tratti caratteristici personali in grado di rendere lo stemma esclusivo e facile da contraddistinguere; un vero e proprio desiderio di rimarcare la propria identità. Per il blasone è possibile anche un'evoluzione e un cambiamento, dato da molteplici fattori: un'alleanza, un'eredità, una distinzione onorifica o perfino una "sostituzione" in caso si sia disonorato il proprio stemma.

L'araldica era utile anche ad indicare le linee di discendenza, infatti uno stemma poteva trasmettersi, esprimendo il grado di parentela, caratteristica unica per il tempo. Sono invece esclusi dal campo dell'araldica le bandiere e i loghi commerciali, a causa delle rigide regole a cui questi sono sottoposti. Al contrario, l'araldica è piuttosto elastica nelle modalità di riproduzione degli stemmi, lasciando che ogni disegnatore possa seguire il proprio stile, senza regole rigide (basta pensare all'irrilevanza delle misure), ma richiedendo solo che nella riproduzione siano contenute senza errore tutte le informazioni riportate nella stringata descrizione. Anche se uno stemma viene proposto con stili diversi, rispettando le informazioni della blasonatura si rende riconoscibile a qualsiasi persona conosca le regole araldiche.
Ad oggi, araldica in senso stretto è definito lo studio delle genealogie delle famiglie aristocratiche e dei loro titoli nobiliari, mentre con arte del blasone si indica la parte che si occupa della descrizione degli stemmi.

 

 

 

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